Domande e risposte sulla psicologia e psicoterapia

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Spesso, prima di iniziare un percorso psicologico o terapeutico, sorgono dubbi, curiosità e timori legittimi. È normale chiedersi cosa faccia esattamente uno psicologo, quando sia il momento giusto per chiedere aiuto, o come si svolga una seduta.

In questa sezione ho raccolto le domande più comuni che le persone mi rivolgono, sia prima di iniziare un percorso che durante il trattamento. Troverai risposte semplici, chiare e basate sull’esperienza clinica, con l’obiettivo di offrirti orientamento e tranquillità.

Se non trovi la risposta che cerchi, puoi sempre contattarmi: sarò felice di chiarire ogni dubbio.

  • In cosa consiste esattamente la psicoterapia?

    La psicoterapia è un percorso che ti accompagna nella comprensione e trasformazione di ciò che ti fa soffrire. Attraverso il dialogo, l’ascolto e l’analisi delle dinamiche interiori, lavoriamo insieme per sviluppare consapevolezza, migliorare le relazioni e affrontare sintomi come ansia, depressione o difficoltà emotive. La psicoterapia è un aiuto professionale pensato per migliorare il benessere psicologico, affrontando difficoltà o disturbi. È svolta da psicologi o medici formati e autorizzati, seguendo metodi scientifici (Legge 56/89).


    Si inizia con un accordo tra paziente e terapeuta sugli obiettivi, la durata, la frequenza e il costo. Di solito, le sedute individuali durano 45- 55 minuti e si tengono una volta a settimana. La durata totale dipende dal metodo, dal problema e dalle esigenze del paziente, e può variare da pochi mesi a diversi anni. Le terapie di gruppo, spesso rivolte a persone con problematiche simili, possono essere affiancate a quelle individuali.

  • Qual è la differenza tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra?

    È una domanda molto comune. Io sono una psicologa e psicoterapeuta: ciò significa che, dopo la laurea in psicologia e l’abilitazione, ho completato una scuola di specializzazione in psicoterapia. Il mio approccio si basa sul colloquio clinico. Lo psichiatra, invece, è un medico e può prescrivere farmaci, ma non sempre lavora in modo psicoterapeutico.

  • Quante sedute servono per stare meglio?

    Non esiste un numero fisso: dipende dal tipo di difficoltà, dalla storia personale e dagli obiettivi del percorso. Alcune persone trovano beneficio già dopo pochi incontri, altre intraprendono un lavoro più profondo e duraturo. In ogni caso, durante i primi colloqui definiamo insieme tempi e modalità.

  • Parlare con uno psicologo è davvero utile o basta confidarsi con un amico?

    Gli amici sono un supporto prezioso, ma non possono offrire quello che avviene in una relazione terapeutica. In terapia c’è uno spazio protetto, senza giudizio, dove puoi esplorare a fondo emozioni, pensieri e vissuti con l’aiuto di uno sguardo esperto e professionale. La relazione terapeutica è una risorsa trasformativa.

  • Se non ho un problema “grave”, ha senso iniziare una terapia?

    Assolutamente sì. Molte persone arrivano in studio con un senso di confusione, di insoddisfazione o di blocco, senza una diagnosi precisa. La psicoterapia non è solo per i momenti critici: è anche un percorso di crescita, di miglioramento personale e di prevenzione del disagio.

  • Perché portare mio figlio dallo psicologo?

    Portare un figlio dallo psicologo non significa “etichettarlo”, ma offrirgli uno spazio sicuro dove può esprimere liberamente emozioni, paure o difficoltà. Quando un ragazzo mostra cambiamenti nel comportamento, nel rendimento scolastico o nel tono dell’umore, un supporto psicologico può aiutarlo a comprendere meglio ciò che sta vivendo e a sviluppare strumenti emotivi più efficaci. È un gesto di cura, non un segno di debolezza.

  • È normale avere dubbi prima di iniziare un percorso psicologico?

    Sì, è del tutto naturale. Iniziare una terapia richiede fiducia e coraggio. Se senti il bisogno di cambiare qualcosa nella tua vita ma non sai da dove iniziare, il primo colloquio può aiutarti a fare chiarezza, senza impegno e con rispetto per i tuoi tempi.

  • Le sedute sono riservate?

    Sì, tutto ciò che condividi resta protetto dal segreto professionale. Il mio obiettivo è creare per te un ambiente protetto, dove tu possa esprimerti liberamente, sapendo che ogni tua parola sarà accolta con rispetto e mantenuta riservata.

  • Quanti tipi di psicoterapia esistono?

    Ci sono vari approcci psicoterapeutici, ciascuno con le proprie peculiarità.

    I più diffusi sono:

    • Cognitivo-Comportamentale: lavora sui pensieri e sui comportamenti disfunzionali.
    • Psicodinamica: esplora i vissuti passati e le dinamiche inconsce.
    • Sistemico-Relazionale: si concentra sulle relazioni familiari e sociali.
    • EMDR: utile per elaborare traumi e lutti.
    • Umanistico-Integrato: punta allo sviluppo del potenziale personale.

    Ogni percorso è personalizzato: insieme troviamo l’approccio più adatto alla tua storia e alle tue esigenze.

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  • La psicoterapia funziona anche online?

    Sì, oggi è possibile svolgere sedute efficaci anche a distanza. Utilizzo strumenti sicuri per garantire un setting professionale anche online. Questa modalità può essere utile in caso di difficoltà logistiche, esigenze lavorative o semplicemente per comodità.

  • Il disturbo dell’adattamento, che cos’è?

    Il disturbo dell'adattamento è una risposta psicologica inadeguata a fattori stressanti che porta a sintomi emotivi o comportamentali. Questi sintomi si manifestano generalmente entro tre mesi dall'insorgenza dello stress. I fattori scatenanti possono includere cambiamenti significativi della vita, come il pensionamento, crisi economiche, trasferimenti, problemi di salute o cambiamenti nelle relazioni, come separazioni o perdite.

    Le reazioni al disturbo dell'adattamento possono variare, includendo ansia, umore depresso e disturbi del comportamento, sia sul lavoro che nelle interazioni sociali. In alcuni casi, eventi traumatici possono dare origine a disturbi post-traumatici, caratterizzati da sintomi come ansia, iperattivazione, insonnia e pensieri intrusivi.

    D'altra parte, le reazioni a situazioni croniche persistenti, come malattie prolungate o cambiamenti di vita duraturi, rientrano nei disturbi dell'adattamento di tipo cronico. In questi casi, le persone devono affrontare modifiche significative nel loro stile di vita e nei loro significati personali, necessitando di un adeguato supporto per adattarsi.  In sintesi, riconoscere i sintomi e comprendere le cause è fondamentale per affrontare efficacemente il disturbo dell'adattamento e facilitare il recupero.


  • Come si riconosce e come si cura la depressione?

    La depressione è un disturbo comune caratterizzato da sintomi che conducono a una diagnosi secondo il DSM. Chi ne soffre sperimenta tristezza persistente e pensieri negativi su se stesso e sul futuro, perdendo interesse per le attività quotidiane. Altri segni possono includere cambiamenti nell'appetito, disturbi del sonno, riduzione dell'energia e difficoltà di concentrazione. Sebbene sia possibile tentare di superare momenti di depressione autonomamente, i casi più gravi richiedono un intervento terapeutico. La psicoterapia si rivela fondamentale per affrontare la depressione, soprattutto quando diventa ricorrente o influisce stabilmente sulla vita di una persona. È importante cercare supporto professionale per favorire la guarigione.

  • Guarire dagli attacchi di panico è possibile ?

    Gli attacchi di panico sono disturbi che possono essere curati attraverso la psicoterapia, supportata da studi clinici che ne comprovano l'efficacia. Il primo attacco si manifesta all'improvviso, con sintomi come tremori, tachicardia, sudorazione e paura intensa. Dopo i primi episodi, può svilupparsi il disturbo da panico, portando la persona a cercare strategie per evitare futuri attacchi, spesso in associazione con l'agorafobia. La psicoterapia cognitiva si concentra sui comportamenti e pensieri legati al disturbo, utilizzando tecniche specifiche per gestire e superare le difficoltà.

  • Fobia della scuola, che cos’è?

    La fobia scolastica è un disturbo che colpisce bambini e ragazzi, caratterizzato da una paura irrazionale di andare a scuola, che provoca intensa ansia e sintomi fisici come dolori addominali e mal di testa. La paura può iniziare già la sera precedente, e i sintomi tendono a scomparire se il bambino evita la scuola. È fondamentale distinguere questo disturbo da comportamenti antisociali, in quanto i bambini con fobia scolastica mostrano interesse per i compiti a casa. Spesso, la causa è la difficoltà di affrontare la scuola senza la protezione familiare. È consigliata una consulenza per esplorare le dinamiche relazionali e supportare i genitori nel gestire le paure del bambino.

  • EMDR,che cosa è e a che cosa serve ?

    L'EMDR, che significa "Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari", è una tecnica terapeutica supportata dalla ricerca per trattare il Disturbo Post-Traumatico da Stress. Consente di elaborare e superare i traumi in un ambiente sicuro, aiutando la persona a desensibilizzarsi rispetto ai ricordi dolorosi e a considerarli come parte del passato, riducendo così i loro effetti negativi. Pratica comune dal 1987, è utilizzata da psicoterapeuti qualificati anche per altri disturbi emotivi. Per maggiori informazioni, visita il sito www.emdritalia.it.

  • Disturbo post traumatico, che cosè e come si cura

    Il disturbo post-traumatico da stress (PTSD) si manifesta a seguito di eventi particolarmente drammatici o significativi per l'individuo. Questi eventi possono includere esperienze di violenza umana oppure catastrofi naturali che minacciano la vita o l'incolumità fisica, e possono essere sia occasionale che prolungati nel tempo. Inoltre, il disturbo può svilupparsi anche quando una persona è testimone di un evento traumatico subito da qualcun altro. I sintomi sono caratteristici e includono: 1) uno stato di iperattivazione, che comporta difficoltà nel concentrarsi e nel rilassarsi; 2) una propensione ad evitare luoghi, oggetti o persone associate al trauma; 3) una parte della nostra attività mentale che, in modo inavvertito, ripropone l'evento traumatico attraverso ricordi intrusivi, immagini, pensieri o incubi.

    Il trattamento per il PTSD, sia nella forma acuta che in quella cronica o tardiva, comprende l'elaborazione del lutto e la gestione delle reazioni d'ansia ad esso associate.

  • Le spese per la psicoterapia si possono detrarre?

    Le spese per la psicoterapia sono detraibili sino ad un massimo annuo di € 15.493,71 a persona. Oltre questo tetto le spese si possono ripartire fino a 4 quote annuali di pari importo negli anni successivi. Alle spese per la psicoterapia non si applica l’IVA in quanto si tratta di una prestazione sanitaria. Le parcelle dello psicoterapeuta vanno pertanto conservate ed utilizzate al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi, ma spesso si trovano registrate già nel proprio cassetto fiscale perché lo psicoterapeuta è tenuto a comunicarne l’evidenza attraverso il Sistema Tessera Sanitaria. Quindi come può accadere per le spese farmaceutiche, molto spesso le spese per la psicoterapia sono preregistrate e il paziente deve solo usufruire delle detrazioni spettanti. Su ciascuna parcella si deve aggiungere una marca da bollo di € 2.00 se la parcella è di importo superiore a €70.

    Le spese di psicoanalisi e di psicoterapia rilevano come oneri per i quali compete la detrazione d’ imposta nella misura del 19 % dell’importo che eccede € 129.12. In sintesi, le spese per la psicoterapia sono detraibili fiscalmente dal 1989, grazie alla legge che ha istituito la professione di psicologo. Le prestazioni mediche e psicologiche specialistiche fornite da professionisti autorizzati rientrano tra le spese sanitarie detraibili.


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