La depressione nell’anziano: cause e rimedi
Giorgio conduceva gli autobus nella sua città. Faceva con orgoglio il suo lavoro anche se con grande fatica negli ultimi tempi prima della pensione. Era attivo, frequentava molte persone, sempre disponibile, partecipava a varie attività con i suoi colleghi. Ora non ha amici, i suoi figli sono lontani e può incontrarli solo durante le feste
Ha iniziato a trascorrere sempre più tempo davanti alla televisione a sonnecchiare. Ha perso ogni interesse, si sente triste, solo ed inutile.
Depressione: una condizione in aumento nella terza età.
La depressione è una patologia multifattoriale, collegata a vari elementi di vulnerabilità psicologica, biologica e sociale. Quando questi fattori predisponenti si combinano tra di loro, le persone sono più a rischio di depressione.
Vi sono invece alcuni elementi protettivi, che determinano una minore probabilità di ammalarsi.
Le conoscenze scientifiche ci indicano che ci sono alcuni fattori di base predisponenti alla depressione: elementi genetici, e fattori psicologici emotivi connessi alle relazioni con le figure di attaccamento (chi si è preso cura dell’individuo nei primi anni). A essi si aggiungono elementi della vita presente come lo stile cognitivo (il modo di pensare a se stessi, al mondo e al futuro ) ed infine lo stile di vita, che comprende la qualità delle relazioni sociali e le attività pratiche svolte regolarmente.
Recenti studi concordano sul fatto che lo stile di vita influisca molto come fattore protettivo, tanto che un suo deterioramento diviene un importante fattore di rischio.
Fortunatamente una maggiore aspettativa di vita determina una vecchiaia sempre più lunga. Le persone possono giovarsi di alcuni anni di relativa buona salute, grazie alla possibilità di curare alcune malattie croniche. In questo periodo il lavoro lascia il posto alla pensione, con un abbandono del ruolo sociale ricoperto precedentemente. Spesso si diradano le relazioni. I figli, ormai grandi, lasciano la casa o vi restano ma possono essere fonte di preoccupazione relativa alla precarietà del lavoro o delle condizioni familiari. Così la persona anziana si trova a fronteggiare difficoltà quotidiane di tipo economico, affettivo, sociale e anche di salute generale.
Questo deterioramento dello stile di vita può determinare una maggiore fragilità, specie in persone con una vulnerabilità psicologica alla depressione.
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Quali sono i fattori che proteggono la persona anziana dalla depressione?
L’attivazione comportamentale è uno dei fattori protettivi. Essa sostiene le persone a rischio e aiuta le persone gia depresse e quelle “quasi depresse”, per evitare di aggravarsi. L’attivazione comportamentale è il livello di attività e di interessi di una persona, la quantità e la qualità delle attività che svolge con una certa regolarità.
L’attività fisica attenua alcune condizioni che concorrono all’invecchiamento del cervello e del corpo in genere, e alza il tono dell’umore. Senza entrare nel dettaglio, possiamo dire che c’è uno stretto collegamento tra l’attività fisica giornaliera e il mantenimento funzionale di alcune parti del cervello come l’ippocampo (nel quale ha sede la memoria). Inoltre l’attività motoria riduce la quantità di sostanze che sono indirettamente causa di una infiammazione diffusa e di stress ossidativo. Essa inoltre tiene attivo il sistema immunitario.
Stimolare interessi è utile per mantenere alto il livello di attivazione fisica, e per costruire scopi da perseguire, che sostengano la motivazione, valorizzino la persona e diano un senso al presente.
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Maria Luisa Gargiulo