Cos’è la reazione di evitamento che si sviluppa in risposta agli attacchi di panico
A volte la persona che soffre di attacchi di panico, nell’intento di proteggersi mette in atto alcune azioni che inizialmente la aiutano, ma che con il tempo finiscono con aggravare la situazione. Si tratta di un circolo vizioso composto da alcune reazioni che diventano fonte di ulteriore stress e quindi producono a loro volta panico. Questo è molto comune
La persona che soffre di attacchi di panico mette in atto frequentemente una reazione di evitamento questo comportamento consiste nell’evitare situazioni simili a quella in cui ha avuto i primi attacchi di panico.
La persona compie azioni alternative perché teme che si scateni un nuovo attacco di panico. questo accade perché tenta di difendersi sfuggendo a quello che pensa le possa far male.
Quando evita certe situazioni, l’intento della persona è quello di proteggersi ma purtroppo l’effetto a lungo termine è un altro.
I comportamenti di evitamento mantengono e amplificano il disturbo.
La reazione di evitamento e ancora più marcata se il panico è associato anche ad agorafobia cioè ansia in alcuni luoghi.
tra poco vedremo proprio quali sono i sei passi che portano la persona a peggiorare la propria situazione attraverso la reazione di evitamento.
Attacchi di panico: Cosa può succedere se la persona cede alla tentazione di evitare ogni cosa le dia ansia?
Le azioni di evitamento di chi soffre di attacchi di panico hanno un costo sociale e personale molto alti perché finiscono con limitare la persona e quindi incidono pesantemente sulla qualità della sua vita. Ad esempio, le persone iniziano ad assentarsi dal lavoro, da scuola, evitano di frequentare gli amici o familiari, negozi e altri luoghi ecc.
Successivamente non solo si sfugge le situazioni in cui si è sviluppato l’attacco di panico ma si evitano anche tutte quelle ritenute simili. Infine, si evitano le situazioni in cui si ha paura delle conseguenze di un attacco (es non si va in luoghi in cui si dubita di non poter ricevere aiuto o per paura del giudizio delle persone presenti).
Quindi con il passare del tempo la persona può entrare in un circolo vizioso costituito da azioni che hanno lo scopo di proteggerla, ma che in realtà fanno consolidare il disturbo.
Il circolo vizioso del panico in sei passi, che si può evitare con la psicoterapia.
I miei pazienti che mi consultano per essere aiutati con la psicoterapia degli attacchi di panico, raccontano che nelle settimane precedenti il loro disagio aumentava sempre più. Quando ricostruiamo assieme la storia emerge che esso si è sviluppato gradualmente.
Vediamo quali sono le 6 fasi possibili che portano il disturbo ad amplificarsi sempre di più in un circolo vizioso, ricordandoci che questo meccanismo si può interrompere con la psicoterapia.
I sei passi del circolo vizioso del panico
- Il in una o più occasioni la persona prova un attacco di panico: ad esempio (affanno, vertigini, debolezza, tachicardia, tremori, sudorazione, mal di stomaco o nausee, derealizzazione, intorpidimento, vampate o brividi, fastidio al petto). Se si spaventa.la persona VIVE tutto questo come segnale di rischio.
- Queste sensazioni producono uno stato d’ansia, paura per il proprio stato di salute
- A sua volta l’ansia di avere un altro attacco sviluppa sintomi fisici che vengono interpretati in modo catastrofico (si ha paura di perdere il controllo).
- La persona inizia a evitare di mettersi nelle stesse condizioni in cui ha provato il primo attacco di panico
- La persona incomincia a provare ansia anche solo se pensa alle situazioni che ritiene di non saper affrontare
- La vita della persona si impoverisce di esperienze ed occasioni e la persona si sente limitata dalla sua situazione. Questo è il momento in cui solitamente la persona si rende conto di stare pagando un prezzo molto alto e mi chiede aiuto per cambiare.
La psicoterapia degli attacchi di panico
Chiedere aiuto ad uno psicologo competente prima possibile è la migliore cosa da fare, per evitare che il disagio si amplifichi, spezzare il circolo vizioso e vivere più serenamente. La psicoterapia è un mezzo sicuro ed efficace per aiutare le persone con attacchi di panico a guarire. Nel mio lavoro aiuto le persone con attacchi di panico ad acquisire strumenti specifici per affrontare le situazioni di disagio, a fidarsi nuovamente dei propri mezzi e sperimentare una sensazione di maggiore sicurezza, controllo e stabilità.
Uno degli obiettivi del mio modo di lavorare è dare alla persona possibilità che non la mettano in condizione di dover per forza evitare le situazioni che teme, specialmente se ciò che evita in realtà le interessa moltissimo.
La persona con attacchi di panico non sceglie di stare male, e non serve a nulla ripetere che non c’è bisogno di allarmarsi.
Chi si priva di alcuni aspetti della vita, lo fa spesso essendo consapevole del costo di questa rinuncia alla propria autonomia. Quindi prima possibile cerco di aiutare la persona a riconquistare la capacità di affrontare luoghi, situazioni e relazioni, nell’intento di acquisire una qualità della vita migliore.