Il clima e le dinamiche della comunicazione dei genitori con alti livelli di conflittualità oppure separati, possono creare problemi psicologici nei bambini.
Nei precedenti articoli abbiamo descritto le cause di alcuni atteggiamenti dei genitori e abbiamo visto il modo in cui i sentimenti reciproci possono influenzare i loro atteggiamenti verso i bambini.
Abbiamo parlato di che cos’è la triangolazionee le altre trappole della comunicazione. Abbiamo visto in che modo un bambino può reagire emotivamente quando un genitore gli chiede alleanza contro l’altro genitore, e quali sono le conseguenze possibili.
Aspetta, apriamo una parentesi: moltissime persone hanno trovato una certa somiglianza tra ciò che c’è scritto e la loro esperienza concreta.
Non mi stupisco di questo, sai perché?
Molti lettori si sono riconosciuti in queste descrizioni perché ho scritto questi articoli proprio partendo dalla mia esperienza professionale.
Difatti in tutti questi anni, ho incontrato molti genitori, che mi hanno raccontato questi scenari. Qualche volta sono venuti a trovarmi da soli, altre volte in coppia con il nuovo o la nuova compagna, altre volte sono riusciti a convincere l’ex.
In tutti i casi abbiamo esaminato la situazione, e siamo partiti dalla seria intenzione di stare meglio, che è il vero motore di una persona quando mi chiede un appuntamento.
Poi abbiamo esaminato in che modo la situazione coinvolge il bambino, e poi, infine abbiamo messo a punto alcuni strumenti utili.
Ma torniamo al nostro discorso, e vediamo quali sono i 3 passi indispensabili per venirne a capo.
Come aiutare i genitori in Crisi a migliorare la condizione emotiva dei bambini, 3 passi fondamentali per capire e risolvere problemi psicologici.
Passo 1: ammettere che c’è un problema e che noi ne facciamo parte
Il primo passo per risolvere un problema è ammettere che c’è un problema!
Mi preme sottolineare che Queste dinamiche negative, sfumate o accentuate a seconda delle persone , possono esistere anche quando tutti hanno le migliori intenzioni verso il bambino.
La prima cosa da fare è ammettere che tutto questo è possibile, e che pur senza volerlo, possiamo aver commesso qualche svista anche noi, specie quando siamo carichi di rabbia, risentimento, delusione e dolore per una storia d’amore importante finita male.
Non siamo immuni da queste situazioni, perché è umano perdere di vista le conseguenze sul bambino in certe situazioni complesse. Se poi ci sentiamo soli è facile che lo scoraggiamento possa aver preso il sopravvento e che quindi le nostre migliori intenzioni educative siano state sepolte sotto le tonnellate di delusioni che il nostro ex partner o la nostra ex partner ci ha fatto provare.
Ok, ammettiamo quindi che possiamo anche noi aver perso un po’ la bussola!
Sembra una condanna ma invece è come un trampolino, perché solo da questa posizione, possiamo ripartire.
Difatti il primo passo per risolvere un problema è ammettere che c’è un problema!
Questa è la base verso la consapevolezza di ciò che facciamo.
Imparare a osservare le nostre reazioni, è un punto di partenza indispensabile per comprendere le conseguenze dei nostri atteggiamenti e portarci a mettere in atto modi diversi e più utili per affrontare le cose.
>>>>> Bambini di genitori separati: le conseguenze psicologiche della triangolazione. (3/4) <<<<<
Passo 2: Distinguere i problemi di coppia dai problemi di genitorialità
I genitori possono essere anche una coppia, ma possono anche non esserlo più. E’ frequente fare confusione tra i problemi di coppia e i problemi di genitorialità, come se non ci fosse un confine e neppure una differenza.
Invece è necessario fare ordine e avere consapevolezza di questa differenza, specie nelle persone separate con figli.
Il punto è proprio imparare a distinguere le cose.
> Nelle dinamiche di coppia con l’ex partner, sono spesso in gioco elementi di investimento, delusione, tradimento, gelosia, disillusione, abbandono, competizione, vendetta, punizione eccetera.
Invece
> Nelle dinamiche genitoriali sono in gioco funzioni come proteggere, insegnare per educare, stabilire le regole, accompagnare, aiutare a crescere, definire i limiti eccetera. Dunque quando c’è qualche disaccordo, domandiamoci prima di che natura sia, per evitare di trattare tutto allo stesso modo.
Il rapporto tra i genitori in crisi o gli ex partner, indipendentemente dal disinvestimento della coppia, dovrebbe consentire loro la comunicazione necessaria per discutere e gestire lo stile educativo, e i problemi genitoriali.
Ma per far ciò, occorre avere la consapevolezza di non mischiare gli ambiti e ancora di più imparare a reagire adeguatamente quando l’ex partner tenta di sfidarci sugli aspetti genitoriali ed educativi, con lo scopo velato di gestire un conflitto di coppia irrisolto.
Passo 3: Dalla consapevolezza al cambiamento
Per attuare questo cambiamento dobbiamo imparare a riconoscere le forzature e le dinamiche messe in atto dal ex partner, ma anche acquisire la consapevolezza dei nostri bisogni e dei nostri atteggiamenti.
Ad esempio può essere molto utile imparare ad accorgerci di quando stiamo usando il ruolo di genitori per combattere nei problemi di coppia. È anche importante imparare ad accorgersi di quando i problemi di coppia hanno conseguenze nel nostro atteggiamento di genitori.
Questa è la base per poter creare un territorio franco dove non si combatte ma si collabora. Qualche volta per arrivare a questo risultato occorre fare un lavoro di trasformazione del rapporto
Ammettere che anche noi possiamo migliorare, non significa necessariamente che stiamo facendo chissà quali errori. Difatti un cambiamento positivo può avvenire sempre, perché le trasformazioni che la vita ci presenta man mano, possono indurre in noi un cambiamento e una maturazione.
Qualche volta, quindi, per far conquistare serenità ad un bambino dobbiamo agire sulle circostanze e sulle cause emotive che hanno turbato questa serenità. Iniziare a ricostruire un ambiente emotivamente adatto, è possibile attraverso prima una consapevolezza e poi una trasformazione ed una maturazione degli atteggiamenti degli adulti.
A che serve la consulenza psicologica per i genitori
Se sei arrivato in fondo a questo articolo, significa che questoi argomenti ti interessano.
Forse questo articolo ti è stato utile come spunto, ma Il limite di un articolo è che può solo indicare vagamente alcuni meccanismi, e tu leggendolo avrai notato immediatamente che c’è tanta differenza tra la teoria e la pratica.
Nella tua situazione ci sono circostanze specifiche che solo tu conosci e persone particolari, con le loro caratteristiche.
Ogni storia è diversa, ogni persona è diversa e quindi non si può generalizzare.
Per capire davvero cosa accade nella tua situazione forse è necessario investire un po’ di tempo e di attenzione agli elementi psicologici in gioco
Se vuoi lo possiamo fare insieme
Se mi chiederai una consulenza psicologica possiamo capire insieme quali sono gli elementi critici nella tua situazione e individueremo gli strumenti educativi, che possono agevolare le trasformazioni che ti interessano e gli atteggiamenti da attuare proprio in quella specifica circostanza.
Vantaggi di una consulenza psicologica ai genitori
Una consulenza psicologica alla genitorialità può essere utile per aiutare i genitori in crisi o separati ma anche ciascuno dei genitori singolarmente.
Con Una consulenza psicologica ai genitori si può:
> Inparare a tenere separate le dinamiche di coppia da quelle della genitorialità
> individuare e gestire i problemi psicoeducativi
> acquisire consapevolezza su come il proprio atteggiamento possa influenzare il bambino
> attuare praticamente modalità alternative più adeguate per raggiungere un equilibrio emotivo migliore ed un rapporto educativo con il figlio, più sereno ed efficace.
>>>>> Bambini di genitori separati: le conseguenze psicologiche della triangolazione. (3/4) <<<<<
Se hai bisogno di aiuto o anche solo di un consiglio, prova a prendere un appuntamento.
Maria Luisa Gargiulo