Il mio ruolo professionale consiste nell’aiutare a capire quale sia il problema e trovare soluzioni efficaci. Per fare questo, svolgo una valutazione personalizzata, osservando il bambino negli ambienti dedicati del mio studio, ma anche nel suo habitat naturale.
Utilizzo metodi e prove specifiche, per capire se vi siano tutti i prerequisiti psicologici per l’apprendimento. In base a ciò posso capire quale programma abilitativo sia più opportuno attuare assieme ai genitori, decidiamo il da farsi, tempi e modi.
Quando richiesto, mi relaziono con gli insegnanti, per dare il mio aiuto nella pianificazione e realizzazione dell’intervento educativo.
Essendo io una persona con deficit visivo grave dalla nascita, non è per me difficile entrare in sintonia e comprendere la situazione soggettiva del bambino, individuare la possibile fonte del disagio e trovare una maniera per alleviarlo.
Quindi, sebbene la valutazione sia finalizzata ad evidenziare aspetti di tipo cognitivo, per comprendere il funzionamento mentale del bambino e “disegnare “ delle attività a sua misura, queste valutazioni e consulenze avvengono sempre cercando di entrare in sintonia emotiva con il bambino, nel pieno rispetto della sua individualità ed unicità.
Inoltre è importante capire quali sono le modifiche alla didattica che occorre fare per rispondere alle necessità del bambino, in base al suo quadro di sviluppo ed alle sue capacità.
Perciò, in molti casi mi relaziono con gli insegnanti e gli educatori, per aiutarli ad individuare e personalizzare le strategie didattiche più efficaci.
Faccio questo attraverso dei colloqui specifici, analizzando i modi e i risultati di ciò che è stato fatto fino a quel momento, partecipando alle riunioni di programmazione e, molto spesso anche alle riunioni di GLH Gruppi di Lavoro sull’Handicap che si svolgono nelle scuole dei bambini che seguo.