In Questo periodo, guardando il telegiornale e le trasmissioni di approfondimento, o semplicemente assistendo ai discorsi commenti degli adulti, i nostri bambini assorbono informazioni su eventi emotivamente significativi che si stanno verificando nel mondo.
Le scene e notizie di guerra, quelle dei migranti, l’accenno a stragi e uccisioni, costituiscono una concentrazione di stimoli ad alto impatto emotivo, che possono creare allarme e disorientamento nei piccoli.
Anche ammettendo che sia utile, è praticamente impossibile evitare che i bambini vengano a contatto con queste notizie . Può essere utile sapere come comportarsi, dato che le notizie che comprendono eventi cruenti e dolorosi, possono avere su di loro un impatto emotivo importante.
Esistono comunque delle accortezze, utili a diminuire la probabilità che il bambino resti disorientato o spaventato, o che pensi di essere in pericolo, oppure che sviluppi invece una sorta di indifferenza a questo genere di notizie, come se esse facessero parte di una grande finzione, disimparando così a distinguere la realtà dal mondo virtuale.
Proteggiamo i bambini dalla paura
Alcuni genitori si preoccupano che certi temi possano colpire il bambino in modo negativo; essi a volte temono che parlare esplicitamente al bambino di queste cose, possa comportare per lui una qualche forma di sofferenza. Ciò perché desiderano giustamente proteggere il loro figlio dal dolore e dalla paura.
Ma non è sempre vero che evitare questi argomenti equivalga realmente a proteggere il bambino, specie se quest’ultimo indirettamente, entra in contatto comunque con queste notizie. Esse sono tanto più pericolosi e incontrollabili, quando divengono un sottofondo, una sorta di cantilena di cui si sente parlare vagamente, qualcosa la cui natura il bambino non comprende bene, ma che intuisce essere brutta e dolorosa.
Il fatto che non se ne parli in modo esplicito, potrebbe invece indurre il bambino a pensare che non se ne possa parlare, e metterlo in condizioni di non confrontare le proprie fantasie con quello che gli si può spiegare.Inoltre, se il genitore non gestisce direttamente le informazioni che il bambino acquisisce, non è in grado di fornire le necessarie spiegazioni rassicuranti, né di controllarne le effettive reazioni.
Quando il bambino si accorge che il genitore gli nasconde qualcosa di importante, di cui ha percepito l’esistenza, egli finge di credere alle bugie degli adulti ; ma molto spesso semplicemente si adegua al fatto che una certa informazione è divenuta un segreto, perde fiducia nel genitore, comprende che egli non desidera parlargliene, oppure che ne mistifica il contenuto, senza sapere il perché.
In certi casi, ad esempio, i bambini dai 5-6 anni in poi, sono perfettamente in grado di intuire che il genitore desidera mantenere verso di lui un segreto e acquisiscono la regola ” bisogna far finta che…”. Ma questo complica la situazione e non li protegge affatto dalla paura, anzi li pone in condizione di “perdere” un adulto di cui fidarsi.
I bambini sono dotati di particolari capacità, nel testare il grado di tranquillità e di sicurezza degli adulti, specie quelli che sono per loro emotivamente significativi.
I bambini hanno bisogno di percepire che gli adulti sono in una situazione emotiva di sicurezza. Dunque sono bravi a controllarne la tranquillità, e si sentono insicuri, quando gli adulti sono allarmati.
dunque tutto ciò che turba in qualche modo la tranquillità dei genitori, dei nonni, degli insegnanti eccetera, è percepito dai bimbi in modo inequivocabile.
Ad esempio ciò che il bambino registra in presenza di una notizia allarmante, è che gli adulti sono concitati, comunicando tra di loro le varie novità, sono stupiti, scandalizzati, spaventati, commentano in vari modi qualcosa. i bambini di solito sono perfettamente in grado di cogliere l’aspetto emotivo,prima ancora di comprendere quale sia l’evento reale che ha scatenato negli adulti quella reazione così spiccata. Ne deducono dunque, indipendentemente dalla chiarezza delle informazioni loro disponibili,che sta succedendo qualcosa di brutto, qualcosa che fa spaventare i grandi, qualcosa che attrae a tal punto la loro attenzione ed i loro discorsi,per cui evidentemente è importante in senso negativo.
La sicurezza e il controllo
Esistono elementi, nel corso della comunicazione di una notizia, che possono avere un valore rassicurante per un bambino. Questi elementi sono di due tipi.
In primo luogo essi riguardano IL TIPO di informazioni che il bambino deve avere. In secondo luogo è importante IL MODO nel quale le informazioni vengono date, cioè le parole usate, il tempo utilizzato, la disposizione emotiva dell’adulto, tutti fattori che possono costituire un potente fattore protettivo.
Quindi noi possiamo agire su due fronti: le informazioni da dare ed il modo in cui darle.
E’ molto importante dedicare un po’ di tempo ad aiutare i bambini a capire il senso degli eventi, per aiutarli a conservare una percezione di sicurezza, la sensazione che esiste dunque un certo grado di prevedibilità delle cose, specie quelle che li riguardano nella loro vita personale.
In particolare i bambini sono sensibili nell’avvertire il pericolo per altri bambini come loro. Questo perché comprendono, mediante la loro intelligenza emotiva, quale può essere il vissuto personale di un altro bambino, essendo perfettamente in grado di mettersi nei suoi panni. Quindi se una notizia brutta coinvolge una popolazione in generale, è molto rassicurante sapere che in questo frangente molti bambini si sono salvati, sono stati protetti, hanno trovato rifugio, sono stati soccorsi e curati dai medici, oppure sono stati tenuti lontani dal pericolo dai loro genitori. E’ molto importante ed emotivamente rassicurante sapere che in un certo disastro ambientale, come un terremoto o qualcosa del genere” ” le case e le scuole dei bambini non sono state tutte distrutte, ma, ad esempio, sono cadute solo quelle che erano molto vecchie e malandate”.
dunque, è importante esplicitare al bambino che i telegiornali spesso parlano soltanto delle cose che sono andate male, mentre, invece, in quella situazione ci sono molte altre persone che non sono state coinvolte.
Ad esempio:
“ci sono dei paesi lontani in cui la terra può tremare, e questo si chiama terremoto. Per questo motivo in Paesi, come il Giappone, le persone hanno costruito case molto solide e scuole che non possono crollare, proprio perché sapevano che poteva venire un terremoto. il giornalista ha detto che un giorno in una zona del Giappone si è verificato un fortissimo terremoto.
Quasi tutte le case hanno resistito, ma alcune sono crollate perché erano molto vecchie”.
Oppure:
“Nelle città della Libia le persone sono scappate via dai luoghi vicini ai siti militari, che sono costruzioni dove i soldati conservano le loro armi.quindi le persone sono andate via dalle città, e si sono trasferite nelle campagne. Solo alcune persone che sono rimaste accanto ai siti militari, sono state colpite dai bombardamenti”.
Se vi è un evento importante che lo riguarda o riguarda una persona significativa, è bene aiutare il bambino ad averne una comprensione alla sua portata, realistica e leale.
Se invece l’evento o la notizia non riguarda nessuno tra le persone che il bambino conosce, né direttamente né indirettamente, ciò dovrebbe essere sempre esplicitato.
Ad esempio:
“E vero, lo zio Giovanni lavora vicino all’Ambasciata della Siria . l’Ambasciata si trova a Roma, in Italia. La Siria si trova molto lontano da noi, e lo zio Giovanni non corre nessun pericolo”.
Questo concetto potrebbe essere rafforzato col mostrare sul mappamondo la posizione reciproca della nazione e e DELL’Italia.
Oppure:
“al telegiornale hanno detto che l’Egitto é alle porte, volevano dire che ci sono Paesi molto più lontani, ma questo non significa che l’Egitto sia realmente vicino a noi. è un paese lontano, per andarci bisogna fare un viaggio cinque volte più lungo di quello che noi facciamo per andare nella città dei nonni”
Oppure:
“Hai sentito che in egitto stanno succedendo cose molto brutte : ci sono persone che si combattono, e persone che scappano. Noi siamo molto tristi per queste persone,. Noi non corriamo nessun pericolo di essere colpiti perché quella citta e così lontana che non ci si può andare né in automobile, né in autobus né in treno. Bisognerebbe prendere un aereo come quello che ha preso la zia tanto tempo fa per andare in Germania, oppure si dovrebbe prendere una nave e navigare alcuni giorni, anche di notte, fino ad arrivare li.
Inoltre, parlare al bambino di quello che sta succedendo, lo protegge dall’eventualità in cui qualche altra persona gliene dovesse parlare in modo spaventoso: se il bambino è stato preparato, si evita che egli successivamente possa sentirsi confuso, spaventato o disorientato quando qualcuno dovesse parlargliene o domandargli qualcosa.
La qualità della comunicazione
Per il genitore, provare fatica e difficoltà nel dover comunicare queste cose, come qualsiasi altra brutta notizia, a maggior ragione quelle personali, non significa che non ne sia capace, ma è il segnale della consapevolezza di stare per affrontare un tema delicato ed importante.
Ogni persona comunica il proprio atteggiamento e i propri sentimenti quando affronta un certo argomento, dunque e importante che il genitore conosca in modo chiaro e consapevole qual’è il proprio personale atteggiamento e quali sono i suoi SENTIMENTI rispetto a ciò che sta per comunicare al bambino. E’ altresì importante che il genitore si ponga in una condizione soggettiva e personale di SICUREZZA e tranquillità.
Ad esempio:
“Ho visto che ascoltavi il nonno che parlava con me e che eri molto attento.. Vorrei spiegarti quel che è successo,se vuoi”.
E’ importante utilizzare PAROLE SEMPLICI ma precise, in relazione alle domande, all’età ed alle possibilità di comprensione del bambino., non è utile cercare nebulosi giri di parole, ma spiegare in modo netto e comprensibile le cose.
Ad esempio:
“Quando c’è il terremoto, la terra trema per alcuni secondi e le persone provano molta paura. Uno tsunami è una onda altissima che si crea quando sul fondo del mare c’è un forte terremoto. quest’onda invade la terra, copre quello che si trova sulle coste, e poi si ritira. A volte può capitare che l’onda sia molto forte e che danneggi quello che c’è sulla terra. Come quando quest’estate abbiamo costruito il castello di sabbia sulla riva del mare, e poi sono arrivate le onde forti . ma prima che arrivi l’onda una siIrena suona cosi tutti possono scappare”.
Altre accortezze
Dedicare un tempo sufficiente: riservatevi uno spazio di tempo nel quale sapete che non sarete interrotti e che non avete qualche altro impegno urgente. Prevedere che se ne ripa rlerà anche più avanti: considerate che è molto probabile che i bambini, specie se molto piccoli, abbiano bisogno di elaborare le notizie e che essi si accontentino inizialmente di poche spiegazioni, ma che successivamente ritornino spontaneamente sull’argomento trattato.
Lasciare al bambino il tempo di ELABORARE la comunicazione, non dando troppe informazioni per forza tutte assieme: le informazioni emotivamente salienti hanno un livello di complessità emotiva importante, anche se sono semplici da capire dal punto di vista dei fatti. Dunque il bambino ha bisogno di tempo per elaborare emotivamente, e ciò avverrà per successive approssimazioni. Non siate perciò frettolosi nell’essere super precisi, completi o dettagliatissimi. Non è necessario che il bambino abbia un quadro completo della situazione, perché l’elaborazione e la comprensione degli eventi si evolverà nell’ambito della sua relazione con voi, e dunque sarà molto probabile che il bimbo avrà bisogno di sapere altre cose, che successivamente gli serviranno a completare sempre di più la sua comprensione.
Verificare la avvenuta comprensione da parte del bambino su ciò che gli stiamo dicendo, chiedendogli di riassumere: questa fase è molto importante perché consente al genitore di sapere come il bambino ha capito quello che gli abbiamo detto.
Per fare questo, possiamo chiedere al bambino se ha bisogno di sapere di più, che cosa lo ha colpito di più fra quello che gli abbiamo detto, oppure semplicemente aiutarlo nel farci un piccolo riassuntino semplificato.
Ancor più utile sarebbe prevedere nella comunicazione un tempo per raccogliere le reazioni, le domande, gli stati d’animo e i pensieri. A volte i bambini non riferiscono in modo esplicito il contenuto di quello che hanno compreso, ma lo fanno utilizzando mezzi di comunicazioni simbolici ed indiretti, come ad esempio i disegni e la drammatizzazione.
Prevedere la possibilità che il bambino non voglia approfondire il discorso: è molto importante rimanere sensibili ed aperti alla possibilità che il bambino non voglia sapere le cose che gli stiamo dicendo. Questo ci dà il senso del limite della sua capacità emotiva, ed inoltre ci dà la possibilità di capire che il bambino è in grado di difendersi decidendo, in qualche modo, di comunicarci che cosa è disposto o è interessato a sapere. Dobbiamo essere disposti a rispettare questo limite che il bambino ci potrà porre.
Dare sempre una opportunità futura di poterne parlare: è molto importante non concludere i discorsi in modo definitivo, ma lasciare al bambino una possibilità successiva, dichiararsi disponibili in futuro, esprimere la propria propensione nell’essere contattati dal bambino quando egli vorrà, senza problemi. Coltivare una base sicura: è necessario aiutare il bambino a conservare un’idea positiva delle persone e della vita, perché egli possa sviluppare un atteggiamento positivo verso l’esistenza. Per fare ciò, è importante che il bambino sappia che ciò che è successo e stato brutto per alcuni versi, ma che per altri, la protezione e il soccorso hanno funzionato.
Ad esempio:
“Quelle persone che sono sbarcate a Lampedusa e che hai visto alla televisione, sapevano che il viaggio sarebbe stato pericoloso, e hanno lasciato i loro bambini a casa con le mamme. Solo alcuni bambini sono venuti in Italia con le barche assieme ai loro genitori e fratelli.. Questi bambini sono ospitati al caldo ed al sicuro insieme alle loro mamme”.
Inoltre, è importante per il bambino sapere che ne lui, ne i suoi cari sono in pericolo, e questo deve essere esplicitato in modo semplice e chiaro.
Ad esempio:
“domani dobbiamo prendere la nave per andare all’Elba. La nave che prenderemo è molto grande, è nuova e ci sono dei marinai che la sorvegliano, la puliscono e la guidano. La nostra nave non è come quelle barche che hai visto alla televisione, che sono vecchie, a volte sono rotte e spesso non sono guidate da persone preparate, perché fare quel viaggio è vietato senza un permesso, e dunque loro partono di nascosto con i mezzi che hanno.”
Infine, è importante dare al bambino la possibilità di sviluppare un’immagine positiva, costruttiva, di se stesso e dei propri cari, comprendendo anche la comunità generale della quale fa parte. Tutto quello che può insegnargli come fronteggiare concretamente gli eventi, è importante anche per contribuire allo sviluppo di un approccio costruttivo ai problemi
“La tua maestra mi ha detto che nella vostra scuola si sta facendo una colletta. Questo significa che i bambini e i loro genitori stanno raccogliendo dei soldi per i bambini del Giappone.
Anche io ho preparato questi soldini e domani mattina li porteremo alla maestra. La maestra li raccoglierà e li metterà insieme ai soldi di altre maestre e di altre scuole,. Così con tutti questi soldi noi potremo regalare ai bambini nuove case, nuove scuole, cibo, medicine e giocattoli”.