L’idea di approcciarmi alla psicoterapia è nata la prima volta durante l’età giovanile, post adolescenziale, allorquando nascono i primi dissidi interiori e ciascuno di noi si pone delle domande alle quali forse si potrebbe dare una risposta, solo scavando interiormente e ripercorrendo la strada a ritroso fino ai primi albori della propria vita.
Tuttavia nonostante ci abbia pensato più volte e nonostante la necessità di comprendere i motivi della mia ansia, ho dato priorità ad altre cose, cercando di superare tutto con le mie forze.
Purtroppo quando gli eventi della vita nefasti cominciano a susseguirsi, nonostante si cerchi di essere forti, ci si rende conto che da soli non sempre è possibile farcela.
A 44 anni, dopo un grave lutto famigliare che, oltre me, colpiva in primis persone che amavo, mi sono resa conto che per poter essere d’aiuto, avevo io stessa bisogno di aiuto e da qui ho deciso di rivolgermi ad una psicoterapeuta.
L”intento iniziale era appunto quello di avere un supporto per superare l”ennesimo evento difficile e per poter essere io stessa d’aiuto ai miei cari, tuttavia man mano che le sedute si susseguivano, capivo delle cose di me che non avevo mai capito e mi rendevo conto che per poter aiutare gli altri, dovevo prima capire ed aiutare me stessa.
La mia personale esperienza mi ha fatto rendere conto che nessun terapeuta ha la bacchetta magica per risolvere i nostri conflitti, un buon terapeuta ti aiuta a capire te stesso, non fornendo soluzioni, ma spunti di riflessioni attraverso i quali poter provare empiricamente se affrontando le cose da un punto di vista piuttosto che da un’altro, le cose possono andare meglio.
Io ho ritrovato una discreta serenità, ho imparato ad accettarmi per quella che sono, a vedere i miei errori in maniera meno severa e ora sto lavorando per riuscire ad assolvermi su molte cose.
Capirsi a mio avviso è l’unica strada per affrontare meglio la vita e i problemi e da soli non ci possiamo riuscire perché abbiamo un solo punto di vista, il nostro!
Lucrezia P.